USA 2020, Pence dice no al parlamentare chiedendo di annullare il voto

USA 2020, Pence dice no al parlamentare chiedendo di annullare il voto

Avvocati Mike Pence Hanno chiesto a un giudice federale del Texas di respingere la richiesta del membro del Congresso repubblicano Lowe Johar E che mira a costringere il vicepresidente americano a ignorare le voci dei vari grandi stati quando il Congresso si riunirà il 6 gennaio sotto la sua guida per ratificare la vittoria del presidente eletto. Joe Biden. Rapporti CNN. Gli avvocati di Pence sostengono che le questioni legali sollevate da Gohart dovrebbero alla fine essere portate davanti alla Camera e al Senato. Il presidente uscente Donald Trump avrebbe anche sollecitato Pence a intervenire annullando il risultato del voto.

per me CNNCi sono almeno due senatori repubblicani e circa 140 parlamentari del grande vecchio partito pronti a contestare l’esito del voto presidenziale in alcuni stati del 6 gennaio. Ma avrà bisogno dell’approvazione di entrambe le Camere del Parlamento, e la Camera dei Rappresentanti è controllata dai Democratici.

La petizione di Gomart è stata descritta come una “rapida incoerenza giuridica” nel ricorso presentato dagli avvocati di Pence. L’appello affermava: “È ironico che la posizione del Rappresentante Jomert, se adottata dalla corte, lo priverà della sua opportunità come membro della Camera dei Rappresentanti di sollevare obiezioni al conteggio dei voti elettorali e quindi di discuterne e votare”. Finora nessuna autorità, dai tribunali federali ai Dipartimenti di giustizia e sicurezza interna, ha trovato prove credibili a sostegno della tesi secondo cui i democratici si sono impegnati in una diffusa frode elettorale contro Trump. Nonostante ciò, secondo CNN Potrebbero esserci fino a 140 membri repubblicani della Camera dei rappresentanti che voteranno il 6 gennaio contro il risultato del conteggio.

Dai documenti presentati si apprende come si sia verificata la questione dopo che il vicepresidente non ha appoggiato il piano di abolizione, basato sull’appello come incostituzionale per la legge a cui il Congresso si riferisce dal 1889 per il conteggio dei voti elettorali. “Gli avvocati dei querelanti hanno tentato di risolvere la controversia legale mediante accordo, anche notificando all’avvocato di Pence la loro intenzione di richiedere un’ingiunzione immediata se non fosse stato raggiunto un accordo”, afferma l’appello. Tuttavia, dai giornali non era chiaro se a Vice Trump fosse stato specificamente chiesto di contare i voti dei repubblicani piuttosto che dei democratici o se le due parti avessero discusso solo di questioni legali riguardo al suo potere di farlo. Resta il fatto che Pence on Epiphany si troverà nella posizione scomoda in quanto deve presiedere la sessione del Congresso che punirà la vittoria di Joe Biden, mentre Donald potrebbe voler lanciare l’ultima tendenza quel giorno per cercare di ribaltare l’esito di un voto. Tant’è che ha già preso appuntamento su Twitter dei suoi sostenitori: “Ci vediamo a Washington il 6 gennaio. Da non perdere, seguiranno info”.

Sergio Venezia

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