Italia, 1983. Oliver è uno studente di dottorato che viene a lavorare con il Sig. Perelman, padre del diciassettenne Elio Perelman nel bel mezzo della sua scoperta di sé da giovane. La bellissima villa italiana e le soleggiate vibrazioni estive iniziano a facilitare la nascente storia d’amore proibita tra Elio e il ben più anziano Oliver. Come tutti gli incantesimi proibiti dell’estate, non poteva andare avanti… tanto il dolore emotivo del giovane Elio. È un dramma sorprendentemente toccante in arrivo dal regista Luca Guadagnino, ed è anche uno dei migliori esempi di una scena finale straziante punteggiata da un intelligente posizionamento dell’intertitolo.
Nel film, Elio e Oliver visitano Bergamo insieme, poco prima che Oliver torni negli Stati Uniti mesi dopo, Oliver chiama la famiglia di Elio per dire loro che ora è fidanzato per sposare una donna. Uno sbalordito Elio parla al telefono con Oliver, che si rifiuta di negare quello che è successo tra loro ma, per motivi personali, sta ignorando i suoi veri sentimenti. La chiamata finisce e il pubblico vede Elio fissare il fuoco mentre il suo cuore (lontano dagli occhi indiscreti della sua famiglia) esplode. Dopo uno scatto lungo, bello e toccante, vediamo i titoli di coda a 2 ore e 8 minuti. Il titolo, “Chiamami col tuo nome”, richiama la connessione della coppia (riflettendo un segnale romantico in corso che hanno stabilito), e la sua presenza qui amplifica il profondo crepacuore di Elio.