I suggerimenti per l’osservazione del cielo della NASA per giugno includono Marte nell’alveare

I suggerimenti per l’osservazione del cielo della NASA per giugno includono Marte nell’alveare

Che succede: consigli per l’osservazione del cielo di giugno 2023 dalla NASA

La NASA è tornata di nuovo con la sua carrellata mensile di cosa cercare nei cieli nelle prossime settimane.

A partire da giovedì e venerdì, Marte si trova nell’ammasso Beehive, un ammasso di stelle noto anche come Praesepe o M44 che dista circa 600 anni luce.

“La congiunzione fornirà una vista meravigliosa attraverso il binocolo o un piccolo telescopio, con un luccichio di deboli stelle che circondano il disco color ruggine di Marte”, ha detto la NASA sul suo sito web.

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Durante questo mese, puoi anche vedere Marte e Venere avvicinarsi nel cielo occidentale dopo il tramonto. La NASA osserva che la falce di luna passerà dal 20 giugno al 22 giugno, offrendo uno spettacolo mozzafiato al tramonto del 21 giugno.

Nel frattempo, i mattinieri possono catturare Saturno e Giove che sorgono prima dell’alba. I due pianeti saranno visibili nella parte orientale del cielo prima dell’alba per tutto giugno, e il 14 giugno Giove sorgerà con una falce di luna.

La NASA raccomanda anche di cercare Spica e Arcturus, due stelle particolarmente luminose.

“Il gigante arancione Arcturus è la stella più luminosa di Potes, il pastore”, ha spiegato l’agenzia spaziale. “È la quarta stella più luminosa del cielo. È molto più vicina di Spica, a una distanza di circa 37 anni luce. È anche una stella piuttosto vecchia, rispetto al nostro Sole, con un’età compresa tra 7 e 8 miliardi di anni .”

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Infine, la NASA osserva che il 21 giugno è il solstizio d’estate nell’emisfero settentrionale e il solstizio d’inverno nell’emisfero meridionale. Ciò significa il giorno più lungo al nord in termini di luce solare, dove la nostra stella più vicina segue il percorso più alto e più lungo attraverso il cielo, e il più breve al sud, dove il sole rimane basso. Guarda il video della NASA in cima a questa pagina per scoprire come il solstizio d’estate ha aiutato gli antichi greci 2.200 anni fa a calcolare le dimensioni del nostro pianeta con incredibile precisione.

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Giustina Rizzo

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