Il contestato tentativo dell’Italia di reprimere i migranti fa scintille

Il contestato tentativo dell’Italia di reprimere i migranti fa scintille

Lo ha detto in un intervento a un comizio sindacale il controverso commento del ministro delle Politiche agricole e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, discendente del premier Giorgia Meloni, che ha ammonito Fratellanza d’Italia, partito con radici neofasciste, a non soccombere agli italiani all’idea che “hanno generato meno figli e si sono sostituiti con qualcun altro”.

La rappresentante Ellie Schlein, che guida il Partito Democratico, la più grande forza di opposizione in parlamento, ha detto che le parole di Lollobrigida sono “disgustose”. Ha detto che i commenti evocano l’idea della “supremazia bianca” e risalgono agli anni ’30, quando il regime fascista di Benito Mussolini premiava gli italiani con famiglie numerose.

Con la nuova legislazione proposta, la Meloni ei suoi alleati della coalizione di destra vogliono revocare o limitare lo status di “protezione speciale” che le autorità italiane hanno concesso a migliaia di richiedenti asilo le cui domande difficilmente saranno approvate. I titolari di questo status possono rimanere in Italia per due anni e lavorare legalmente durante tale periodo.

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Ma con il Partito Democratico che ha introdotto centinaia di emendamenti, il Senato è stato costretto a ritardare l’inizio del dibattito fino a mercoledì. La repressione proposta sarà adottata dalla Camera bassa dei rappresentanti dopo la conferma da parte del Senato. La coalizione di Meloni gode di una comoda maggioranza in entrambi i rami del Parlamento.

I successivi governi italiani hanno esercitato per anni pressioni sui loro partner dell’UE, in gran parte senza successo, affinché accogliessero molte delle centinaia di migliaia di richiedenti asilo che arrivano sulle coste italiane del Mediterraneo. Il più pericoloso è il viaggio in mare costoso e pericoloso nella speranza di trovare una famiglia o un lavoro nel nord Europa, ma le norme dell’UE richiedono loro di richiedere asilo nel paese in cui sbarcano.

Durante una visita ufficiale in Polonia questa settimana, il presidente italiano Sergio Mattarella, che premia la sua posizione rispetto al conflitto politico, ha difeso la solidarietà. “Nessun singolo paese può affrontare un problema così storico”, ha detto in un discorso. Ma l’UE può farlo attraverso un’azione ben coordinata e organizzata. “

“E questo… richiede una nuova politica dell’immigrazione e dell’asilo all’interno dell’Unione, che superi le vecchie regole ormai preistoriche”, ha detto Mattarella nel suo espresso appello.

La Meloni ha rivelato la prima fase dell’approccio del suo governo per fermare l’immigrazione non autorizzata il mese scorso, quando ha guidato una riunione di gabinetto in una città costiera calabrese vicino a dove decine di migranti sono morti nell’affondamento di una barca di trafficanti.

Il Consiglio dei ministri ha decretato un nuovo reato – il traffico di esseri umani che provoca la morte di migranti – punibile con la reclusione fino a 30 anni.

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Almeno 91 persone sono morte – e 80 sono sopravvissute – nel naufragio al largo della spiaggia di Cutro, che ha sollevato dubbi sul fatto che le navi di soccorso italiane avrebbero dovuto andare in aiuto della barca battuta da onde alte.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento della Meloni, Luca Siriani, ha detto in un’intervista al Corriere Della: “Il segnale che volevamo dare subito è che gli scafisti non possono fare quello che vogliono e che si arriva in Italia in maniera legale”. Giornale Seera pubblicato Martedì.

Ma ha detto che sono necessarie più misure, considerando che le attuali regole italiane sui migranti sono più “indulgenti” di quelle applicate in altri paesi dell’UE. “Qui, grazie alla protezione umanitaria, tutti coloro che dovrebbero essere espulsi trovano un modo per sopravvivere”, avrebbe detto il ministro.

Mamadou Kouassi, immigrato dalla Costa d’Avorio, era tra coloro che manifestavano a pochi isolati dal Senato per ottenere lo status di protezione speciale. Ha raccontato come è arrivato in Italia dopo essere stato salvato in mare da membri della Guardia Costiera italiana nel 2005.

Viviamo in questo paese e vogliamo i permessi di soggiorno. Vogliamo lavorare e partecipare all’economia e allo sviluppo di questo Paese”.

Il governo Meloni ha già reso più difficoltoso il lavoro delle navi di soccorso caritatevoli nel Mediterraneo centrale. Queste barche sono ora tenute a sbarcare i loro passeggeri soccorsi nei porti della terraferma, lontano dalla zona di mare che è stata la più mortale per i migranti.

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A questo reportage ha contribuito il videoreporter Gianfranco Stara dell’Associated Press.

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Melania Cocci

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