Il destino dei conti dormienti in Italia – finanziari e bancari

Il destino dei conti dormienti in Italia – finanziari e bancari

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I conti dormienti sono definiti come depositi in contanti in cui non sono state effettuate transazioni per almeno dieci anni.

In Italia i conti contrattuali non gestiti da almeno dieci anni e quindi classificati come dormienti, contenenti importi superiori a cento euro, vengono automaticamente cancellati.

I restanti fondi sono affidati alla CONSAP (Concessionario di servizi assicurativi generali), società alle dirette dipendenze del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Una volta affidati i fondi alla Consap, i fondi restano “congelati” per altri dieci anni, consentendo ai legittimi proprietari di reclamarli. Al termine del decennale, i fondi saranno destinati a un fondo destinato a risarcire le vittime di frode finanziaria.

account inattivi

I conti dormienti includono depositi finanziari, depositi di strumenti finanziari in custodia e gestione e contratti assicurativi. Il conto può essere presso una banca o altro intermediario finanziario e può consistere in depositi in contanti (quali conti correnti o libretti di risparmio) e depositi di strumenti finanziari (quali azioni, azioni, ecc.).

Nello specifico, potrebbe rientrare in una delle seguenti categorie:

  • deposito di denaro
  • Risparmi, conti bancari e postali
  • Conti correnti, bancari e postali
  • I negozi
  • obbligazioni
  • certificati di deposito
  • fondi di investimento
  • Bonifici bancari non pagati

In ogni caso, il saldo deve superare i 100 euro, come previsto dalla legge.

Legge sui conti dormienti

Decreto repubblicano n. 22 giugno 2007, n. 116 Il 17 agosto 2007 è entrato in vigore il “Regolamento di attuazione dell’articolo 1, comma 345, della legge 23 dicembre 2005, n.

Secondo la legge, i mediatori interessati dall’attuazione delle norme sono:

  • Banche italiane e filiali di banche europee ed extraeuropee in Italia;
  • intermediari finanziari
  • Compagnie assicurative operanti in Italia;
  • società di intermediazione mobiliare e controllate di imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie in Italia;
  • Società di gestione del risparmio e rami di società di gestione coordinate in Italia;
  • Poste Italia – Divisione Pancuposta.

Quali sono i requisiti per i broker?

Il regolamento stabilisce che una volta che un account diventa “inattivo”, Il broker dovrebbe cercare di informare il proprietario, o da terzi da essi autorizzati, mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento, indirizzata all’ultimo indirizzo conosciuto.

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La lettera deve informare il broker che il conto può essere recuperato se si interviene entro 180 giorni dal ricevimentoIn caso contrario, verrà annullato e gli importi e i valori relativi a ciascun account verranno trasferiti a un fondo generale.

Come “svegliare” un account inattivo

Esistono molti modi per riattivare un account inattivo; Sono tutti pensati per mostrare interesse a voler riattivare l’account.

Potresti:

  • Inviare una lettera alla banca/posta esprimendo la volontà di mantenere aperto il conto;
  • Visita la banca e parla con il cassiere allo sportello;
  • Eseguire operazioni sul conto, movimenti o comunicazioni, come la richiesta di libretto degli assegni, copia di documenti bancari, estratto conto, prelievo o deposito di fondi, segnalazione di cambio di residenza, ecc.

Se sei titolare di più conti dormienti presso lo stesso broker, non è necessario riattivarli tutti ma solo uno di essi.

Transazioni che non consentiranno la riattivazione dell’account

  • Deposito di un trasferimento da parte di terzi (come un trasferimento di stipendio);
  • detrazione automatica delle bollette (come luce o gas);
  • qualsiasi tipo di transazione automatica (es. rimborso);
  • La mancata movimentazione dei depositi, contrattualmente, è soggetta a rinnovo implicito (ad esempio certificati di deposito o BTP).

conti al portatore

I titolari dei conti non possono essere identificati con certezza, il che significa che anche l’invio di una raccomandata informandoli che il loro conto sarà presto classificato come “dormiente” avrà poche speranze di raggiungere la persona in questione.

Per questo motivo ogni broker è tenuto a predisporre un avviso mensile contenente i dettagli dei conti al portatore divenuti dormienti. Resta fermo il termine di 180 giorni per evitare la cessazione di tale conto, decorrenti dalla data riportata nell’avviso.

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assegni bancari

Ogni anno, il 31 marzo, le banche sono tenute a comunicare al Ministero dell’Economia e delle Finanze il numero di assegni non riscossi che avevano prescrizione triennale al 31 dicembre dell’anno precedente. Entro il 31 maggio dell’anno successivo scadranno gli assegni non ancora riscossi in CONSAP.

Il soggetto che ha emesso l’assegno può chiedere alla CONSAP la restituzione dell’importo versato entro dieci anni dalla data di emissione dell’assegno.

Come recuperare i soldi?

Fino a quando gli importi non sono stati versati dall’intermediario al fondo, il titolare può richiederne il rimborso. Una volta restituito, deve essere opportunamente segnalato alla CONSAP.

Anche se il denaro è già stato trasferito, il suo proprietario, i suoi eredi oi suoi delegati, ha la possibilità di chiedere il rimborso dell’importo trasferito.

Prima di trasferire importi, gli intermediari devono esporre nelle proprie filiali e pubblicare sul proprio sito web, almeno un mese prima del previsto trasferimento, l’elenco dei conti destinati a diventare “inattivi”.

Anche dopo tale data i titolari oi loro rappresentanti avranno dieci anni di tempo per reclamare le somme trasferite direttamente alla Consap.

Infatti, il titolare del conto dormiente, oi suoi eredi o delegati, possono chiedere di rientrare in possesso dei fondi prima che siano trascorsi vent’anni dall’ultima attività registrata sul conto. O anche allora, ma solo in casi eccezionali.

Quanto valgono i vecchi libri mastri?

La stampa pullula di notizie sulle leggendarie scoperte di antichi libri mastri e sulle colossali fortune che attendono i fortunati eredi di queste fortune. È un peccato che mentre è facile trovare articoli su queste scoperte, non si trovano mai articoli nella loro raccolta effettiva.

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Se il saldo sul libretto dovesse essere di poche lire, allora non si dovrebbero creare false aspettative che, grazie agli interessi accumulati negli anni, si sono magicamente trasformate in centinaia di migliaia di euro.

Se, al cambio attuale, il saldo non raggiunge l’attuale minimo richiesto di 100 euro, il libro mastro non rientrerà nemmeno nella categoria “dormiente”, bensì “estinto”. Il dormiente può essere risvegliato, ma sfortunatamente non può farlo una persona estinta.

Secondo alcune pronunce giurisprudenziali, tra cui la Suprema Corte, le somme depositate nei libri contabili e nei conti correnti sono determinate a meno che ciò non sia richiesto entro dieci anni dalla data dell’ultima registrazione (e comunque dopo altri dieci anni dalla momento del loro trasferimento) alla CONSAP).

Si dovrebbe notare che arbitro di banca finanziaria Di parere diverso è lui e ritiene l’importo da fissare dieci anni dopo la richiesta di recesso del cliente. Tuttavia, data l’importo in questione, potrebbe non sembrare opportuno applicarlo a arbitro di banca finanziaria.

Arbitro bancario e finanziario

il arbitro di banca finanziaria (ABF) È arbitro alternativo al giudice ordinario per la risoluzione delle controversie tra intermediari finanziari e loro clienti. Corrisponde all’inglese Risoluzione alternativa delle controversie (ADR).

A differenza delle decisioni di un giudice ordinario, le decisioni dell’ABF non sono vincolanti. Tuttavia, le situazioni in cui il broker non rispetta tali decisioni sono ampiamente pubblicizzate e pubblicizzate per 5 anni. Il cliente può comunque decidere, previo parere dell’arbitro bancario, di ricorrere al giudice ordinario.

Il contenuto di questo articolo ha lo scopo di fornire una guida generale all’argomento. Si consiglia di avvalersi del parere di specialisti in tali circostanze.

Melania Cocci

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