Dopo un tumulto sociale per il coinvolgimento di tre attuali ed ex studenti delle scuole superiori sammarinesi in messaggi di odio su un servizio di chat online, il dipartimento di polizia di San Marino ha raddoppiato le indagini su presunti crimini d’odio.
Il dipartimento di polizia è stato informato per la prima volta dei messaggi di odio, che sono stati esposti online da un gruppo di studenti anonimi informatori, il 4 giugno, secondo il comunicato stampa di SMPD rilasciato martedì 16 giugno.
Il dipartimento di polizia di Small City sta ora lavorando con l’FBI e l’ufficio del procuratore della contea di Los Angeles per indagare sulle accuse, secondo la dichiarazione.
I messaggi di odio, condivisi su un canale di chat Discord, contenevano insulti anti-neri e antisemiti, video offensivi, meme e casi di cyberbullismo studentesco.
Vince Wilson, l’investigatore che gestisce il caso, e Candice Torres, il sergente inquirente che supervisiona il caso, si sono entrambi rifiutati di entrare nei dettagli dietro il comunicato stampa. I casi riguardanti minorenni sono generalmente riservati per legge.
La dichiarazione afferma che il dipartimento di polizia ha contattato gli studenti informatori per raccogliere informazioni su potenziali crimini, ma gli informatori hanno espresso frustrazione per questi contatti. Il dipartimento di polizia non ha risposto alle e-mail o alle chiamate di informatori tra il 6 e il 14 giugno, secondo le e-mail condivise con questo newsgroup.
Uno degli studenti informatori, noto con lo pseudonimo di Eugene Debs, ha detto che la polizia ha visitato la sua casa quando era via, il che lo ha fatto sentire a disagio. “Non ho fatto niente di male. Perché sono venuti a casa mia?”, Ha detto l’informatore. Debs ha chiesto di non essere identificato per paura di ritorsioni.
Secondo le e-mail ottenute da questo newsgroup, gli ufficiali sammarinesi avrebbero contattato almeno due dei tre studenti accusati di aver inviato messaggi di odio e almeno una vittima di un possibile crimine d’odio, ma il dipartimento afferma che è stato difficile individuare le vittime disposte a essere pubblicamente identificato.
Il dipartimento di polizia deve ancora determinare se le accuse di lettere di odio costituiscano un crimine o siano protette dalle disposizioni sulla libertà di parola del Primo Emendamento.
“Per poter stabilire gli elementi del crimine e il collegamento ad atti di odio, è necessario che il ministero parli con le vittime”, afferma il comunicato. “Senza (le vittime), un discorso offensivo da solo, anche se chiaramente dimostrato da prove, non è un atto criminale”.
Il Dipartimento di Polizia di San Marino incoraggia le vittime colpite dalle lettere a contattare il Detective Wilson al 626-300-0728.