L’attuale tasso di mortalità – sia bambini che adulti – è inaccettabile e, purtroppo, dopo decenni di innesti da parte dei team dell’IRTA e dell’associazione Dorna e dei produttori di attrezzature per l’equitazione, le corse dei Grand Prix sono ora mortali come lo erano prima che questa attività iniziasse negli anni ’80.
Il problema con la Moto3 e la Supersport 300 è semplice: le moto sono molto simili e facili da guidare, motivo per cui i piloti di talento spesso non possono fare la differenza andando avanti e allargando il gruppo. Anche per questo i motociclisti ricorrono a manovre ossessive di sorpasso. Ovviamente sono responsabili di queste mosse ma anche delle regole tecniche per metterli in questa situazione.
Non è un caso che le dieci gare più vicine su 15 in 73 anni di 125cc/Moto3 GP siano state tutte raggiunte non dalla stagione inaugurale della Moto3 2012 ma nelle otto stagioni dal 2014, quando è stata introdotta un’assegnazione casuale del motore, in modo che tutti è in Fondamentalmente l’hanno fatto. Le prestazioni del motore sono le stesse e tutte le moto sono fondamentalmente cloni l’una dell’altra.
E non è un caso che Vinales, Milan e Dubascoy siano morti tutti allo stesso modo, non per raccapriccianti atti di guida, ma semplicemente per sfortuna.
Quindi il modo per prevenire incidenti simili è semplice: stabilisci le regole tecniche per lo smontaggio dei gruppi, o più motociclisti moriranno allo stesso modo. Sicuramente qualsiasi mancanza di apportare modifiche quando c’è un problema evidente potrebbe essere considerata negligenza?
Dupasquier, Millán e Vinales hanno perso la vita negli eventi Dorna – MotoGP, World Superbike e il cosiddetto Road To MotoGP – quindi l’azienda deve lavorare con la FIM (Fédération Internationale de Motocyclisme), i suoi partner e le parti interessate per risolvere urgentemente questi i problemi.
Succederà? Non lo so.
Due settimane fa al Gran Premio di San Marino, Deniz Onco è caduto sabato ed è rimasto fuori al freddo per almeno dieci minuti – “Mi sono svegliato al centro medico”, ha twittato più tardi – ma la mattina dopo è andato tutto bene per il corsa.
Questa è stata una decisione totalmente bizzarra, soprattutto sulla scia della recente morte di Dupasquier, che suggerisce una mentalità prepotente nei corridoi del potere nello sport.