Ram: la moschea di Al-Aqsa “appartiene solo ai musulmani”
Il Ram Party condanna l’ascensione di centinaia di “coloni” ebrei questa mattina al Monte del Tempio in commemorazione di Tisha P’Av.
Il Partito islamico ha affermato in una dichiarazione congiunta con la sua organizzazione madre, il Movimento islamico, che “la moschea di Al-Aqsa, su un’area di 144 dunum, è di proprietà solo dei musulmani e nessun altro ne ha il diritto”.
La moschea di Al-Aqsa è il terzo luogo più sacro dell’Islam. Ma il Monte del Tempio è anche il luogo più sacro dell’ebraismo, poiché si dice che i due templi biblici siano stati costruiti in cima alla collina. Il fragile status quo prevale sul santuario nell’epicentro della tensione, dove la preghiera ebraica è ufficialmente vietata.
Le autorità “hanno permesso ai funzionari e ai membri della Knesset di assalire Al-Aqsa, recitare preghiere, eseguire riti religiosi e cantare l’inno nazionale israeliano Hatikva nei cortili della benedetta moschea di Al-Aqsa”, dice Raam, riferendosi a un numero di azioni che i membri considerano provocazioni.
Si dice che la polizia israeliana abbia espulso i fedeli musulmani prima di compiere il pellegrinaggio ebraico, che si svolge ogni anno a Tisha B’Av. E la polizia ha detto, questa mattina, che i palestinesi hanno lanciato pietre contro gli agenti.
Non si registrano feriti gravi dopo gli scontri. Si dice che un piccolo numero di palestinesi sia stato arrestato, sebbene la polizia israeliana non abbia confermato questi rapporti.
Raam afferma che tali azioni potrebbero portare a una rinnovata escalation tra israeliani e palestinesi.
“Gli eventi che potrebbero derivarne potrebbero infiammare la situazione a Gerusalemme e nell’intera regione, portando a una disastrosa guerra di religione”, afferma Raam.
