Stephen Kenny, allenatore della Repubblica d’Irlanda, ha espresso la sua preoccupazione per i giovani giocatori irlandesi che hanno scelto di giocare a calcio in Italia.
Un sacco di giovani talenti irlandesi si sono trasferiti in Italia mentre cercano di sviluppare ulteriormente le loro carriere.
James Abanquah e Veste Ibossel si sono trasferiti all’Udinese nel campionato italiano, mentre l’Inter include Kevin Zevi e Cathal Heffernan nelle file dei rivali del Milan. John Ryan è recentemente arrivato al Sassuolo.
In seconda divisione – la seconda divisione – l’ex Brighton, Aaron Connolly, sta cercando di ricostruire la sua carriera con il Venezia, mentre Liam Kerrigan è nei libri del Como.
Tuttavia, Kenny è preoccupato che le opportunità per questi giocatori di guadagnare i minuti necessari per lo sviluppo saranno poche e lontane tra loro.
ha detto Kenny durante una versione live del campionato italiano Podcast centrale LOI.
“È un campionato difficile. Seconda divisione, è chiaro dove stanno andando alcuni giocatori… È una curva di apprendimento e dovrò sicuramente saperne di più io stesso.
Sono buone mosse? La Francia avrebbe potuto essere migliore dell’Italia e forse del Belgio e dei Paesi Bassi.
In Serie A è molto difficile. Con il livello così alto, i giocatori giocheranno per quei club? Milan, Inter e Udinese…
“Anche se Festy Ebosele e James Abankwah sono andati direttamente alle squadre (per l’Udinese) e dalla panchina e così via”.
Kenny ha continuato a sottolineare la diversa cultura dei giovani giocatori in Francia e ha condiviso la sua convinzione che la Francia, insieme a Belgio e Paesi Bassi, sia un terreno fertile migliore.
“Festy’s è arrivato, quindi forse è diverso per Festy rispetto ai club francesi, ad esempio”, ha continuato.
“La Francia è un campionato giovane, molti giovani si uniscono alle squadre.
Sono usciti dalle accademie, sono entrati in campionato, hanno venduto giocatori nei campionati più grandi, quindi molti giovani giocatori sono usciti dalla Francia.
“Belgio… il campionato emergente. Il ritmo è molto alto e l’intensità del campionato belga. Le partite sono molto aperte, le squadre entrano davvero in gioco, che tu ci creda o no.
“L’Eredivisie…la differenza di standard tra alto e basso. Squadre a muro basso contro squadre in possesso.
“Quindi l’Italia è una curva di apprendimento. Non so dove sto andando. Ad essere sincero, non so bene dove stia andando.
Sarà interessante guardarlo, imparare da esso e sperare che vada bene.