'Cabrini' dà a tutti noi qualcosa su cui riflettere – The News Herald

'Cabrini' dà a tutti noi qualcosa su cui riflettere – The News Herald

Cabrini vede protagonista Cristina Delana nel ruolo principale. (Immagine per gentile concessione di Angel Studios)

Tra il 1890 e il 1910, due milioni di immigrati italiani si recarono a New York City. Molti di loro si stabilirono nella zona povera conosciuta come Five Points. Uno degli immigrati arrivò nel 1889.

La madre era Francesca Cabrini, conosciuta localmente (a causa della parrocchia cattolica ad Allen Park) e nazionale come St. Frances Cabrini. Poiché alla fine divenne cittadina americana, Madre Cabrini è considerata la prima santa americana.

“Cabrini” è un film attuale con Cristina Dell'Anna nel ruolo principale omonimo. Basato sulla sceneggiatura (scritta da Rod Barr) e diretto da Alejandro Monteverde, è un film toccante che gioca sulla coscienza collettiva sia del XIX che del XXI secolo.

L'emigrazione di Madre Cabrini in America nel 1889 fu tutt'altro che agevole. Mentre era in Italia, voleva stabilire una missione nella Cina orientale (che immaginava di spostare verso ovest). Ha fatto ripetute richieste, ma il Vaticano le ha respinte tutte.

John O'Neill
John O'Neill

Madre Cabrini lasciò il suo piccolo villaggio italiano per recarsi a Roma e pregò personalmente Papa Leone XIII (interpretato da Giancarlo Giannini) di approvare la missione. Liu nega la missione in Cina ma accetta (con esitazione) una missione a New York.

Quando arriva a New York, l'arcivescovo Michael Corrigan (interpretato da David Moore) non è affatto incoraggiante. Inoltre ostacola gli sforzi di Madre Cabrini impedendole di cercare assistenza finanziaria da fonti non italiane.

Sebbene Madre Cabrini abbia fondato un orfanotrofio con discreto successo a Five Points, la struttura viene chiusa dai funzionari della città sotto l'autorità del sindaco Gold (un personaggio composito senza nome e interpretato da John Lithgow). Con l'assistenza dell'arcivescovo Corrigan, Madre Cabrini acquistò poi un terreno di proprietà dei gesuiti. Il problema è che per far arrivare l’acqua bisogna scavare dei pozzi. Ma mamma Cabrini è all'altezza della situazione, nonostante la malattia polmonare di cui soffre in seguito ad un incidente di annegamento quando era bambina. La sua malattia polmonare viene utilizzata anche come sfondo della storia.

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Avendo bisogno di maggiori finanziamenti, Madre Cabrini si avvicina al famoso cantante lirico Enrico DeSalvo (interpretato da Rolando Villazon) per chiedergli di tenere un concerto di beneficenza. DeSalvo respinge madre Cabrini, affermando che non parteciperebbe mai a “un progetto riguardante la Chiesa cattolica”.

Tali sentimenti forniscono spunti di riflessione nelle guerre culturali di oggi quando consideriamo l’intolleranza religiosa praticata da gruppi come l’American Civil Liberties Union. La buona notizia è che DiSalvo addolcisce la sua posa quando viene commosso dal coro di bambini formato da Madre Cabrini che canta fuori dalla finestra della star dell'opera.

Sfortunatamente, la polizia (per ordine del sindaco Gould) disperde il raduno e arresta Madre Cabrini. A questo punto Madre Cabrini fu richiamata in Italia. Riuscì però a convincere Leone XIII a darle un'altra possibilità e lei ne approfittò. Qualsiasi altra cosa in questa recensione richiede un avviso spoiler.

Come detto, “Cabrini” è un appello alla coscienza. La descrizione del trattamento e delle condizioni indicibili degli immigrati italiani tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo è accurata e rappresenta a dir poco un capitolo oscuro nella storia della nostra nazione. In questo spirito, “Cabrini” è anche un rimprovero a coloro che sono coinvolti nei dialoghi politici odierni e che demonizzano gli immigrati (in una nazione in gran parte costruita da immigrati).

Il cattolicesimo è sia una religione che una setta. Ma il termine deriva dal significato universale greco. State tranquilli, “Cabrini” ha un messaggio universale che non si limita affatto ai cattolici. Madre Cabrini ha fornito una figura ispiratrice come ispirazione per il film Victorious.

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John O'Neill è uno scrittore freelance ad Allen Park.

Celestino Traglia

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