Il rappresentante commerciale degli Stati Uniti afferma che le tasse digitali in questi paesi discriminano le società statunitensi, aprendo la strada ai dazi.
L’Office of the United States Trade Representative (USTR) ha affermato mercoledì che le tasse sui servizi digitali adottate da India, Italia e Turchia discriminano le società statunitensi e non rispettano i principi fiscali internazionali, aprendo la strada a potenziali accuse di ritorsione.
L’Office of the US Trade Representative, che ha pubblicato i risultati delle sue indagini sulla sezione 301 sulla tassazione digitale, ha affermato di non aver intrapreso azioni specifiche in questo momento, ma “continuerà a valutare tutte le opzioni disponibili”.
Queste indagini sono tra le tante indagini ancora aperte nella sezione 301 dell’USTR Act che potrebbero comportare l’imposizione di commissioni prima che il presidente Donald Trump lasci l’incarico o all’inizio dell’amministrazione del presidente eletto Joe Biden. Tra questi c’è un’indagine più avanzata sulla tassa francese sui servizi digitali.
L’USTR ha fissato una scadenza del 6 gennaio per applicare tariffe del 25% su cosmetici, borse e altre importazioni francesi per un valore stimato di 1,3 miliardi di dollari all’anno come rappresaglia per le tasse digitali francesi.
Mercoledì, però, non era chiaro se quei gruppi di attività sarebbero stati avviati come programmato. I portavoce di USTR, Customs and Border Protection, l’agenzia responsabile della riscossione dei dazi doganali, non hanno risposto a molteplici richieste di commento.
L’Office of the United States Trade Representative (USTR) ha concluso che le tasse digitali imposte da Francia, India, Italia e Turchia discriminano le principali società tecnologiche statunitensi, come Google, Facebook, Apple e Amazon.com
Nel rapporto più recente, ha anche affermato che la tassazione indiana, italiana e turca è “irragionevole” perché “incoerente con i principi fiscali internazionali, anche a causa della sua applicazione alle entrate piuttosto che al reddito, all’extraterritorialità e alla mancanza di certezza fiscale”.