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L’inviato speciale dell’Onu rinnova le sue richieste per il ritiro delle forze straniere dalla Libia

File foto: militanti fedeli all’uomo forte libico Khalifa Haftar vicino alla città costiera di Derna il 14 aprile 2018. / VCG Photo
L’inviato speciale dell’Onu rinnova le sue richieste per il ritiro delle forze straniere dalla Libia
File foto: militanti fedeli all’uomo forte libico Khalifa Haftar vicino alla città costiera di Derna il 14 aprile 2018. / VCG Pictures

L’inviato speciale del Segretario generale per la Libia e capo della Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) Jan Kubis ha ribadito gli appelli per il ritiro urgente dei mercenari stranieri dalla Libia mentre il paese continua a compiere sforzi per raggiungere una stabilità duratura.

Kubi è in Italia, dove avrebbe dovuto incontrare vari leader per discutere gli sviluppi in Libia in vista delle elezioni del 24 dicembre.

Mercoledì l’Inviato Speciale ha incontrato, tra gli altri, il Ministro degli Esteri italiano, Sua Eccellenza Luigi Di Maio, e il Ministro degli Interni, Sua Eccellenza Luciana Lamorghese.

Nel suo incontro con Di Maio, le discussioni si sono concentrate sull’attuazione delle risoluzioni 2570 (2021) e 2571 (2021) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, compresa la piena attuazione dell’accordo di cessate il fuoco e la road map del Libyan Political Dialogue Forum (LPDF) che porta al le elezioni. .

Nel suo incontro con Lamorgues, KubiÅ¡ è stato informato sugli sforzi dell’Italia per sostenere le autorità libiche nel rafforzamento dei controlli alle frontiere, soprattutto nel sud. E hanno chiesto la necessità di rispettare la sovranità della Libia in conformità con la pertinente risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, compreso l’embargo sulle armi.

La Libia si sta riprendendo da un conflitto decennale che ha ucciso decine di migliaia di persone, sfollato milioni e lasciato il paese in rovina.

Rimane la speranza che l’ultimo sviluppo porterà al ritorno di una pace duratura nel paese nordafricano e consentirà il ritorno di un governo unificato.

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L’attuale governo di transizione ha il compito di supervisionare i preparativi per le elezioni nazionali, che dovrebbero stabilizzare il paese e porre fine al caos e al conflitto che hanno ostacolato le esportazioni di petrolio vitali da cui dipende l’economia del paese.