L’Italia ha dichiarato a OpenAI che ChatGPT ha violato le leggi europee sulla privacy

L’Italia ha dichiarato a OpenAI che ChatGPT ha violato le leggi europee sulla privacy

Londra-

Le autorità di regolamentazione italiane hanno dichiarato di aver riferito a OpenAI che il suo chatbot AI ChatGPT aveva violato le rigide norme dell'UE sulla privacy dei dati.

L'autorità nazionale per la protezione dei dati, nota come Garante, ha dichiarato lunedì di aver notificato a OpenAI, con sede a San Francisco, violazioni delle norme dell'Unione Europea, note come Regolamento generale sulla protezione dei dati.

L'organismo di vigilanza ha iniziato a indagare su ChatGPT l'anno scorso, quando ha temporaneamente vietato in Italia un chatbot in grado di produrre testo, immagini e audio in risposta alle domande degli utenti.

Sulla base dei risultati della “attività conoscitiva”, l’autorità ha affermato di “concludere che le prove disponibili indicano violazioni delle disposizioni” delle norme Ue sulla privacy.

OpenAI ha 30 giorni per rispondere a queste accuse. Non ha risposto immediatamente ad una richiesta di commento. L’anno scorso la società ha dichiarato di aver soddisfatto una serie di condizioni richieste dal Garante per revocare il divieto su ChatGPT.

L'autorità di vigilanza ha imposto il divieto dopo aver scoperto che i messaggi e le informazioni di pagamento di alcuni utenti erano stati esposti e perché ChatGPT non disponeva di un sistema per verificare l'età degli utenti, consentendo ai bambini di ottenere risposte dallo strumento AI inadeguate alla loro età.

Ha inoltre messo in dubbio se esistesse una base legale per OpenAI per raccogliere le enormi quantità di dati utilizzati per addestrare gli algoritmi ChatGPT e ha sollevato preoccupazioni sul fatto che il sistema potrebbe talvolta generare false informazioni sugli individui.

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Anche la crescente popolarità dei sistemi di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT è oggetto di un crescente controllo da parte dei regolatori su entrambe le sponde dell’Atlantico.

La scorsa settimana la Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha aperto un’indagine sui legami tra le startup di intelligenza artificiale OpenAI e Anthropic e i giganti della tecnologia che le hanno finanziate: Amazon, Google e Microsoft. Nel frattempo, le autorità di regolamentazione della concorrenza nell’Unione Europea di 27 nazioni e in Gran Bretagna stanno esaminando gli investimenti di Microsoft in OpenAI.

I sistemi di intelligenza artificiale devono inoltre affrontare una supervisione più ampia da parte dell’Unione Europea, che sta finalizzando la rivoluzionaria legge sull’intelligenza artificiale, il primo regolamento completo al mondo per l’intelligenza artificiale. I 27 Stati membri del blocco dovrebbero dare la loro approvazione venerdì in un voto chiave.

Celestino Traglia

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