venerdì, Ottobre 4, 2024

Rosebank e Campo Oil Company stanno cercando di concludere un accordo con la società italiana Eni

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Una delle società dietro i controversi giacimenti petroliferi Campo e Rosebank sta valutando un accordo con l'italiana Eni, che potrebbe vedere la major petrolifera acquisire quasi il 40% delle sue azioni.

Ithaca Energy ha affermato che l'accordo, che la vedrà anche acquisire le attività di Eni nel Regno Unito, lo renderà il secondo operatore indipendente nel Regno Unito.

L'accordo vedrà Ithaca acquisire da Eni asset che producono circa 40.000-45.000 barili di petrolio equivalente al giorno. In cambio l'Eni otterrà una partecipazione compresa tra il 38% e il 39% in Itaca.

Ciò porterebbe la produzione totale di Itaca a oltre 100.000 barili al giorno, rendendolo il secondo attore più grande del paese con partecipazioni in sei dei 10 maggiori giacimenti di petrolio e gas sulla piattaforma continentale del Regno Unito.

Ithaca ed Eni hanno raggiunto un accordo di esclusiva, il che significa che entrambe le parti hanno ora un mese per capire se vogliono andare avanti.

Eni ha concesso a Ithaca Energy l'esclusiva rispetto agli asset oggetto della potenziale fusione, per un periodo di quattro settimane dalla data del presente annuncio

Itaca Energia

“Eni ha concesso a Ithaca Energy l'esclusiva rispetto agli asset, oggetto della potenziale fusione, per un periodo di quattro settimane dalla data di questo annuncio”, ha affermato Ithaca.

Ithaca possiede la maggior parte del sito di Campo e ha acquistato una partecipazione del 20% in Rosebank nel 2022.

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Lo scorso settembre ha preso la decisione finale di collaborare con la società norvegese Equinor per investire 3,8 miliardi di dollari (3 miliardi di sterline) per sviluppare Rosebank. Non è stata ancora presa una decisione definitiva su Campo.

La decisione di andare avanti con il progetto Rosebank si è rivelata controversa, con gli oppositori che puntano alla road map dell’Agenzia internazionale per l’energia affinché il mondo raggiunga le sue ambizioni climatiche.

L’IEA ha affermato che ciò richiederebbe la non approvazione di nuovi progetti di petrolio e gas.

I critici sostengono che Rosebank potrebbe produrre circa 500 milioni di barili di petrolio, cifra che un deputato conservatore ha paragonato alla gestione di 56 centrali elettriche a carbone per un anno intero.

Mercoledì Itaca ha dichiarato di aver prodotto 70.200 barili di petrolio equivalente al giorno lo scorso anno. Circa un terzo era gas e due terzi liquidi.

La produzione scenderebbe tra 56.000 e 61.000 nel 2024, in parte a causa del ritardo negli investimenti dovuto a una tassa inaspettata sulle compagnie petrolifere e del gas.

Melania Cocci
Melania Cocci
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