La prima artista robotica al mondo di nome Ai-Da mostrerà una serie di selfie che sono stati creati mentre si “ guardava ” allo specchio con gli occhi di una macchina fotografica.
- Il robot di intelligenza artificiale Ai-Da prende il nome dalla matematica del XIX secolo Ada Lovelace
- Capace di attirare le persone dalla vita usando l’occhio di una macchina fotografica e una matita in mano
- Il lavoro di Ai-Da sarà esposto al Design Museum di Londra da maggio a giugno
Un robot AI alimentato dall’uomo mostrerà una serie di “selfie” che hai creato “guardandoti” allo specchio con gli occhi della telecamera.
Il robot – chiamato Ai-Da dal matematico del XIX secolo Ada Lovelace – è il primo robot ultra-realistico in grado di attirare persone dalla vita usando il suo occhio e una matita in mano, secondo i suoi creatori.
Il lavoro di Ai-Da sarà esposto al Design Museum di Londra tra maggio e giugno, se le regole di blocco lo consentono.
Si è guardata allo specchio e i processi di intelligenza artificiale e il software degli algoritmi hanno convertito ciò che vedeva in coordinate.
La mano robotica utilizzata da Ai-Da, sviluppata dagli ingegneri di Leeds, calcola quindi un percorso virtuale e interpreta le coordinate per creare l’opera d’arte.
Un robot di intelligenza artificiale umana (nella foto) mostrerà una serie di “selfie” che hai creato “guardandoti” allo specchio con gli occhi della telecamera.
Il lavoro di Ai-Da (nella foto) sarà esposto al Design Museum di Londra tra maggio e giugno, se le regole di blocco lo consentono
Aidan Miller, proprietario della Oxford Art Gallery, e la curatrice Lucy Seale hanno avuto l’idea di Ai-Da.
La Sig.ra Sell ha affermato che i selfie vogliono essere un commento sulla dipendenza del mondo moderno dalla tecnologia in un mondo pieno di dati.
Raccontare Domenica volte: ‘Viviamo in una cultura dei selfie ma forniamo i nostri dati [tech giants]Che usa per prevedere il nostro comportamento.
“Con la tecnologia stiamo esternalizzando le nostre opzioni”.
Si è guardata allo specchio e i processi di intelligenza artificiale e il software degli algoritmi hanno convertito ciò che vedeva in coordinate. La mano robotica utilizzata da Ai-Da, sviluppata dagli ingegneri di Leeds, calcola quindi un percorso virtuale e interpreta le coordinate per creare l’opera d’arte (nella foto)
Il proprietario della Oxford Art Gallery Aidan Miller e la curatrice Lucy Seale hanno creato l’idea per Ai-Da (nella foto)
La signora Seale ha detto che i selfie (a sinistra) vogliono essere un commento sulla dipendenza del mondo moderno dalla tecnologia in un mondo pieno di dati. A destra: Ai da
In vista della prima mostra di Ai-Da intitolata Unsecured Futures nel 2019, Miller ha dichiarato: “ In qualità di pioniere di un nuovo movimento artistico per l’intelligenza artificiale, siamo entusiasti di presentare Ai-Da, il primo artista umano professionista, a crearla propria arte, oltre ad essere un interprete dell’artista.
In qualità di robot AI, la sua opera d’arte utilizza processi e algoritmi AI.
“Il lavoro ci spinge a pensare all’intelligenza artificiale e agli usi e agli eccessi tecnologici nel mondo di oggi”.
La sua vecchia mostra includeva disegno, pittura, scultura e video arte, esplorando i confini tra intelligenza artificiale, tecnologia e vita organica.