Quel giorno gli inglesi bruciarono il Campidoglio e santificarono Washington

Quel giorno gli inglesi bruciarono il Campidoglio e santificarono Washington

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L’incendio iniziò nel 1814 dalle forze britanniche che cambiarono l’atteggiamento degli americani verso i grandi uffici governativi

Di Antonella Scott

Stati Uniti, Attack on Democracy: 4 Dead in Pro-Trump Protests

L’incendio iniziò nel 1814 dalle forze britanniche che cambiarono l’atteggiamento degli americani verso i grandi uffici governativi

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I commentatori ripetono l’attacco a Capitol Hill senza precedenti nella storia americana. Infatti, per tornare a un’altra incursione nelle stanze che ospitano rappresentanti del popolo nei due organi legislativi degli Stati Uniti, Camera dei Rappresentanti e Senato, bisogna risalire alle origini di questo luogo che fu scelto proprio nel centro della capitale e dove si trovava George. Nel 1793 Washington pose la pietra angolare di quello che sarebbe diventato un simbolo della democrazia americana.

Il Congresso era già in funzione ma la costruzione non era ancora completa, nell’agosto del 1814, quando l’edificio fu attaccato e incendiato dalle forze britanniche: gli americani dichiararono guerra del 1812 in risposta all’intervento commerciale dell’Inghilterra nel commercio nell’Atlantico. Nell’estate del 1814, dopo l’irruzione delle difese americane dalla baia di Chesapeake, una squadra britannica arrivò ad occupare Washington con una porzione della costa orientale, incendiando edifici governativi: oltre al Campidoglio, la Casa Bianca.

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Non pronto contro l’impero

Duecento anni dopo, il Washington Post pubblicò un lungo resoconto di questi eventi in un articolo ora riutilizzato. 24 agosto 1814, alle sette del mattino: “La giornata iniziò, come altre persone a Washington, con un incontro terribilmente lungo segnato da confusione, inganno e indecisione. Gli inglesi stavano arrivando e marciavano in direzione di Washington. Lo scopo esatto degli invasori non era chiaro, ma “le loro intenzioni erano certamente dannose”. Gli Stati Uniti non sono pronti ad affrontare l’Impero britannico.

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James Madison, il quarto presidente di questi giovani Stati Uniti, repubblicano come il suo predecessore Thomas Jefferson, ha chiesto un consiglio di guerra con generali e membri del governo. John Armstrong, Segretario alla Guerra, “Dopo un notevole ritardo alla riunione, aveva sostenuto nei giorni precedenti che gli inglesi non avrebbero attaccato Washington, perché era così insignificante, con una popolazione di 8.000 e pochi grandiosi edifici governativi sparsi a grande distanza l’uno dall’altro”.

C’erano 4.500 soldati britannici nelle guerre napoleoniche. Gli americani hanno schierato 5.500 uomini per difendere la capitale, la maggior parte delle quali milizie locali, composte da agricoltori e mercanti mal addestrati. Così un bollettino è stato consegnato alla riunione di gabinetto che il nemico era ora a Bladensburg, a sole sei miglia dal Campidoglio. “I generali si precipitarono sul campo di battaglia e anche Madison decise di andarci, e qualcuno gli diede due fucili. Agosto era terribilmente caldo e secco, e il sole stava tramontando.”

Sergio Venezia

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