Recensione di JP Devine: In Search of Italy

Recensione di JP Devine: In Search of Italy

Voglio essere Stanley Tucci quando sarò grande, o reincarnarmi come avatar di Stanley Tucci dopo la morte.

A chi non piace Tucci? Guarda le sue biografie, “The Hunger Games”, “The Devil Wears Prada”, “Captain America”.

Guarda i film in cui ha ballato senza ottenere un conto da star, “The Big Night”, “Julie & Julia” e ora con Colin Firth in Supernovo.

In ogni film e in ogni segmento, il suo tocco dolce disturba le stelle intorno a lui. Chiedetelo a Meryl Streep, che ha recitato con lui in “Il diavolo veste Prada” e “Julie & Julia”.

Tucci lussuoso senza un brivido. Tucci è cool ed elegante senza essere distaccato. Stanley racchiude più nelle sue battute di quanto la maggior parte delle star faccia con una pagina.

Ecco Stanley Tucci che ha iniziato la sua vita come figlio di due italoamericani, due insegnanti e artisti con radici in Calabria, tornati in Italia per lavorare e portandolo, da adolescente, con loro.

Immediatamente connesso con i suoi geni italiani, Tucci ha assorbito il clima e il cuore italiani.

Ora, sulla CNN, Tucci, calvo e con gli occhiali, magro e glamour, ci porta nella sua amata Italia per i primi sei episodi della prima stagione.

Dalla Toscana, l’ex casa di Tucci, con le celebrità locali strisciano all’enoteca, muovendosi lungo un vecchio muro con piccoli cancelli che offrono, con un colpetto sulla pietra, diversi sapori di vino.

In Toscana, scopri il segreto per fare un’incantevole zuppa di pomodoro, fatta con pezzi di pane raffermo, aglio e i famosi pomodori San Marzano. L’ho fatto. sta funzionando.

A Roma, il nostro ospite scopre le quattro paste e si fa strada attraverso diversi ristoranti di pasta. Vediamo i tanti volti della pasta. Qui apprendiamo che durante la seconda guerra mondiale, il dittatore Benito Mussolini ha effettivamente tentato di bandire la pasta dall’Italia, dichiarandola debole e malsana.

Durò circa sei mesi, fino a quando il dittatore fu rovesciato e legato alla sua amante nella piazza di Milano. Suggerimento: non scherzare con la pasta italiana.

A Roma abbiamo appreso come, nei primi secoli, i ricchi romani prendevano i migliori tagli di carne, lasciando i “prodotti di scarto” (cervello, stomaci, cuori e reni) ai poveri, che prendevano questi scarti e creavano il famoso cucina.

A Milano Stanley sorseggia vino, gusta gli antipasti e offre la mano per fare delle vere pizze di grano saraceno, tentandoci con tocchetti di vitello e riso al forno.

Nell’episodio 6, Don Tucci svela i segreti dei meravigliosi oliveti e vigneti siciliani. A proposito di questo, ho avuto il “Ciao”.

Questo non è un viaggio da seduti, sfolgorante e chiacchierone. Fluttuando come un fiume di vino, ogni episodio ci trascina dentro, ci incanta con piccole dosi di storia e ci introduce alla gente del posto.

Il film “Italy Stanley Tucci” è stato girato prima che arrivasse il virus. Non c’è tristezza qui, solo momenti di vera felicità del cuore italiano.

“Searching For Italy” va in onda ogni domenica sera sulla CNN alle 21 e può essere seguito online.

Celestino Traglia

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