Roberto Benigni parla del candidato italiano all’Oscar “Io Capitano”

Roberto Benigni parla del candidato italiano all’Oscar “Io Capitano”

Roberto Benigni, il cui film La vita è bella ha vinto tre Oscar nel 1999, si è fatto avanti per supportare “Io Capitano” di Matteo Garrone, candidato al Golden Globe, ed è l’attuale candidato italiano all’Oscar per il miglior lungometraggio internazionale.

Il venerato e solitario attore/regista italiano, il cui ruolo più recente sul grande schermo è stato quello di Geppetto nel film di successo di Matteo Garrone del 2019 “Pinocchio”, è chiaramente un grande fan di “Io Capitano” (il titolo si traduce in “Io Capitano”). narra il viaggio omerico di due giovani africani, Seydou e Moussa, che decidono di lasciare Dakar per raggiungere l’Europa.

Il dramma migratorio di Jaroni descrive realisticamente la loro difficile situazione attraverso i pericoli del deserto, gli orrori dei centri di detenzione in Libia e i pericoli del mare. diversificato Nella sua recensione, il critico Jay Lodge ha definito “Io Capitano” la regia del regista “la più forte e la più soddisfacente dalla svolta internazionale di Garrone con Gomorra 15 anni fa”. Il film, che ha vinto il premio come miglior regista e come miglior attore emergente a Venezia per la sua star Seydou Sarr, è il più forte contendente all’Oscar in Italia negli ultimi tempi.

Benigni nella conversazione con Matteo Garrone e Seydou Sarr – Dove si va diversificato ACCESSO ESCLUSIVO – “Io Capitano” è elogiato per aver restaurato la grande tradizione del cinema italiano “sia italiano che internazionale”, sottolinea citando Roberto Rossellini e Vittorio De Sica. Ma anche per John Ford “perché è un’epopea”.

Di seguito alcuni estratti modificati:

Roberto Benigni:

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Sidhu è come Pinocchio. Nei tuoi occhi ci sono mistero, sofferenza, speranza, avventura e tragedia. Puoi trasferire tutto questo. E poi i tuoi sogni, l’elemento onirico. Il film è davvero epico perché, come ho detto, Immigrants è un’epopea moderna.

E quando finalmente gridò: «Io capitano», e capimmo il titolo, svenni dalla bellezza; grandezza. Grida [such] grandezza. È una tragedia, è un sogno.

Matteo Garrone: Quel primo piano finale è davvero un regalo che Sidhu ha fatto a tutti noi. Immagina un primo piano di quattro minuti che ti faccia rivivere l’intero film, l’intero viaggio e tutte le emozioni.

Ed era importante provare a fare un film, come hai detto tu, dal loro punto di vista.

Benigni: È come se il film fosse narrato da lui e Moses.

È un film di grande forza a livello di immagini

Jaron: È anche un film di formazione, e in questo richiama “Pinocchio”.

Benigni: Ma anche Huckleberry Finn e Mark Twain. Sì, è una storia di formazione.

Jaroni: Parte da ragazzo e arriva da uomo.

Benigni: Quando dice “Io capitano” diventa un uomo.

Jaroni: Sidhu, cosa ti ha lasciato questa esperienza?

camminò: Era la prima volta che recitavo in un film. Sono stato molto felice di fare questo film e ho avuto molte esperienze. Questo film mi ha fatto crescere e ho imparato cose che non sapevo. Ha cambiato anche molte cose nella mia vita.

Per gentile concessione di Filmitalia

Celestino Traglia

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