Il parlamento italiano inizia a votare per un nuovo capo di stato il 24 gennaio

Il parlamento italiano inizia a votare per un nuovo capo di stato il 24 gennaio

ROMA (Reuters) – Il parlamento italiano si riunirà il 24 gennaio per iniziare il voto per scegliere un nuovo capo di Stato in sostituzione del presidente uscente Sergio Mattarella, presidente della Camera dei deputati che martedì è stato messo sotto accusa.

L’elezione di un nuovo presidente della repubblica potrebbe avere importanti implicazioni per il futuro del governo del premier Mario Draghi, che sta cercando di contenere un’ondata di contagi da coronavirus.

Draghi ha chiarito che vorrebbe diventare presidente, porre fine al suo governo di 11 mesi e lasciare il Paese con la possibilità di insediare un nuovo primo ministro o tenere le elezioni un anno prima del previsto.

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Tuttavia, non vi è alcuna garanzia che il 74enne ex capo della Banca centrale europea otterrà il lavoro.

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Altre figure considerate contendenti sono l’ex presidente della Camera dei deputati Pier Ferdinando Cassini, l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato e l’attuale ministro della Giustizia Marta Cartabia.

Il presidente, eletto per un mandato di sette anni, di solito ha un ruolo in gran parte cerimoniale, ma esercita ampi poteri dopo le elezioni o quando il governo cade. Ha l’ultima parola nella nomina del Primo Ministro e degli altri membri del Consiglio dei ministri.

Le elezioni, condotte a scrutinio segreto tra più di 1.000 parlamentari e rappresentanti regionali, sono un processo spesso imprevedibile che richiede diversi giorni.

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Non ci sono candidati ufficiali e ogni parlamentare scrive il nome che preferisce su un pezzo di carta. Ciò può portare a proposte stravaganti per star dello sport, attori o altri personaggi pubblici.

I capi di partito di solito cercano di negoziare un candidato reciprocamente accettabile, ma uno scrutinio segreto significa che le loro istruzioni non sono sempre seguite dai normali legislatori.

Nei primi tre turni di votazione è richiesta la maggioranza dei due terzi per eleggere un presidente. A partire dal quarto voto, la soglia è abbassata alla maggioranza assoluta, cioè più della metà di coloro che hanno votato.

I membri del Parlamento votano uno per uno e ogni turno di votazione richiede solitamente più di quattro ore.

Dall’introduzione dell’attuale sistema, solo due dei 12 presidenti italiani sono stati eletti nei primi tre turni di votazione. L’elezione più lunga fu quella di Giovanni Leone nel 1971, che richiese 23 turni.

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Montaggio di Ed Osmond

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