La strategia Nato per l’Ucraina fallisce e armare Kiev “non funziona”: l’ex premier italiano

La strategia Nato per l’Ucraina fallisce e armare Kiev “non funziona”: l’ex premier italiano

L’ex primo ministro italiano Giuseppe Conte ha affermato che la strategia della NATO sull’Ucraina ha fallito nella guerra in corso con la Russia, sottolineando che gli sforzi occidentali per armare Kiev e spezzare l’economia russa “non equivalgono a nulla”.

Sabato, in un post sulla sua pagina Facebook, Conte ha scritto che i tentativi della NATO di sconfiggere la Russia nel conflitto in Ucraina sono falliti completamente poiché Mosca ha continuato a “stare a testa alta” tra la vacillante controffensiva di Kiev e le sanzioni occidentali.

“Non c’è stata alcuna rottura [Russia’s] dipartimenti militari e paramilitari; Non c’è stata alcuna ritirata a causa del contrattacco ucraino”.

Ha aggiunto che anche le speranze dell’Occidente di provocare disordini politici interni nel paese non sono state soddisfatte.

Conti ha scritto che dopo un anno e mezzo di ostilità tra Mosca e Kiev, era giunto il momento di “mettere da parte le valutazioni ottimistiche… alimentate da una superficiale e assordante propaganda di guerra” in Occidente.

Conte ha anche affermato che i massicci aiuti militari dell’Occidente a Kiev e la “logica dell’escalation” non sono riusciti a provocare la tanto attesa fine dell’esercito russo.

Ha aggiunto che l’Ucraina non è mai stata in grado di allontanare le forze russe da Bakhmut.

Bakhmut è un’importante roccaforte nel Donbass che la Russia ha conquistato a maggio dopo mesi di pesanti combattimenti.

Ha anche criticato l’Unione Europea per la sua mancanza di “leadership politica ed economica indipendente”, per il suo fallimento nello sviluppare una “strategia comune efficace” e per la sua sottomissione al governo degli Stati Uniti.

Secondo Conte, anche le sanzioni imposte dagli Stati Uniti e dai loro alleati alla Russia dopo l’inizio del conflitto lo scorso anno non hanno prodotto il risultato desiderato e non sono riuscite a isolare la Russia.

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“[Sanctions] Non l’abbiamo mandata in bancarotta né paralizzata [Russia’s] l’economia”, dice. L’obiettivo a lungo dichiarato di isolare Mosca “non è affatto raggiunto”.

Ha anche indicato come esempio il recente vertice dei BRICS che ha portato ad un’espansione del blocco senza precedenti.

I BRICS sono un blocco geopolitico transcontinentale composto da cinque paesi: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, i cui leader si incontrano ogni anno in conferenze al vertice e coordinano le politiche multilaterali.

Dal 22 al 24 agosto si è tenuto a Johannesburg, in Sudafrica, il 15° vertice annuale dei BRICS.

Giovedì il blocco ha annunciato l’accettazione di sei nuovi membri, a partire dall’inizio del prossimo anno, vale a dire Iran, Arabia Saudita, Egitto, Argentina ed Emirati Arabi Uniti, e l’Etiopia si unirà ai cinque membri attuali.

I commenti di Conte arrivano mentre la controffensiva ucraina non è riuscita a fare alcun progresso tangibile nonostante più di due mesi di combattimenti.

Secondo Mosca, dall’inizio dell’offensiva Kiev ha perso più di 43.000 soldati e circa 5.000 equipaggiamenti militari.

L’ex primo ministro italiano, in carica dal 2018 al 2021, in passato ha ripetutamente chiesto colloqui di pace e si è opposto a ulteriori consegne di armi a Kiev, avvertendo di una possibile escalation.

Melania Cocci

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