L’economia italiana evita la recessione con un margine strettissimo

L’economia italiana evita la recessione con un margine strettissimo

(Bloomberg) – L’economia italiana è rimasta stagnante nel terzo trimestre – evitando così una recessione mentre il primo ministro Giorgia Meloni lotta per mantenere l’espansione della produzione e allo stesso tempo contenere il debito.

I dati di martedì hanno mostrato che il prodotto interno lordo è rimasto invariato rispetto ai tre mesi precedenti. Ciò fa seguito ad una contrazione dello 0,4% nel secondo trimestre e ad una crescita inferiore allo 0,1% stimato dagli analisti in un sondaggio di Bloomberg.

L’economia ha ricevuto sostegno dalle esportazioni nette, anche se la domanda interna ha rappresentato un freno, ha affermato in una nota l’Istituto Nazionale di Statistica.

Il risultato mette la Meloni in una posizione difficile mentre lotta per investire nell’economia mantenendo sotto controllo l’enorme debito italiano. Ciò evidenzia la misura in cui l’aumento dei tassi di interesse e la debolezza delle esportazioni globali stanno influenzando la terza economia dell’Eurozona. La Banca d’Italia prevede che il Pil nel 2023 aumenterà solo dello 0,7%.

“Nei prossimi anni, come riconosce il governo, avremo bisogno di maggiori sforzi in termini di politica fiscale e di interventi per rafforzare il potenziale di crescita”, ha detto il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco durante un evento a Roma.

Ha inoltre sottolineato i “rischi al ribasso” per l’economia, “in particolare alla luce delle tensioni geopolitiche e delle rigide condizioni di finanziamento”.

Questa notizia fa parte di un quadro contrastante in tutto il continente. La Francia ha registrato una leggera crescita nel terzo trimestre, mentre la Germania ha registrato una flessione dello 0,1%. Anche i dati relativi ai 20 paesi della zona euro hanno mostrato una contrazione inaspettata.

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Cosa dice Bloomberg Economics…

“Sebbene sia stata evitata una recessione tecnica, lo slancio economico è debole a causa dei maggiori oneri finanziari e del calo della domanda esterna. Inoltre, l’Italia non beneficia più dello stimolo fiscale temporaneo che è stato il principale motore della crescita negli ultimi due anni. Con la recessione tecnica del paese focalizzato sull’onere del debito, rimane vulnerabile al rischio di un improvviso inasprimento delle condizioni finanziarie.

—Simona Del Chiai, economista. Clicca qui per la risposta completa

I dati sull’inflazione forniscono un po’ di conforto. In ottobre la crescita dei prezzi al consumo italiani è scesa all’1,9% rispetto all’anno precedente. Questo è migliore di quanto gli economisti si aspettassero e si confronta con la lettura di settembre del 5,6%.

L’ultima legge di bilancio italiana, che prevede un deficit più ampio dovuto ai tagli fiscali e alla spesa per aiutare le famiglie a basso reddito, ha spaventato gli investitori, spingendo lo spread tra i titoli decennali italiani e tedeschi a 192 punti base.

–Con l’assistenza di Joel Renepe e Giovanni Salzano.

(Gli aggiornamenti circa gli interventi del Presidente della Banca d’Italia iniziano dal quinto comma.)

©2023 Bloomberg L.P

Melania Cocci

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