L’Italia finalmente innalza una statua femminile di un anno cupo con la prima bambola di uno scienziato

L’Italia finalmente innalza una statua femminile di un anno cupo con la prima bambola di uno scienziato

L’Italia ha inaugurato la sua prima statua pubblica di una scienziata pochi mesi dopo che un sondaggio ha rivelato un enorme squilibrio tra le statue di uomini e donne negli spazi pubblici.

La nuova statua è stata svelata a Milano questo mese. Rappresenta la scienziata italiana Margherita Hack, la famosa astronave. Hack è morto nel 2013 all’età di 91 anni. Nata a Firenze, era una famosa astrofisica, ma si dice che abbia anche ispirato generazioni di giovani donne che cercavano di intraprendere una carriera scientifica.

Hack ha reso famoso l’Osservatorio Astronomico di Trieste quando nel 1964 ha assunto l’incarico di prima presidente donna dell’istituto. Ha fatto frequenti apparizioni televisive ed è particolarmente conosciuta come editrice accademica.

La statua in bronzo di Huck è stata progettata dall’artista italiano Sisi. Raffigura un mondo fuori da una spirale che chiama una galassia. Alza lo sguardo attraverso un telescopio, un’immagine di una sessione fotografica del 2009. Il memoriale si trova accanto al campus principale dell’Università degli Studi di Milano.

Si unisce solo ad altre 148 statue di donne in luoghi pubblici in Italia. L’importo è stato registrato da Mi Riconosci? , un gruppo che comprende molti professionisti del settore culturale. L’indagine ha anche rilevato che solo un terzo di queste statue si trova in una piazza, mentre meno onorano le donne per il loro avanzamento in campi intellettuali come le scienze o le arti.

All’inizio di quest’anno, due consiglieri della città di Padova, nel nord Italia, hanno avviato una campagna per portare una statua femminile nella sua piazza più famosa. Prato della Valle, la piazza più grande d’Italia, ospita 78 statue che rappresentano tutti gli uomini.

L’anno scorso, una statua di una donna svelata ha suscitato proteste. La statua della Spigolatrice di Sapri, ispirata alla poesia del 1857 in cui una donna indisciplinata lascia il lavoro per unire gli sforzi per rovesciare il re di Napoli, è stata criticata per l’abbigliamento eccessivamente sessuale.

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Celestino Traglia

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