Ricostruzione facciale di tre antiche mummie egiziane create dopo l’analisi del DNA

Ricostruzione facciale di tre antiche mummie egiziane create dopo l’analisi del DNA

TORONTO – I ricercatori del DNA ci hanno dato un’idea di come potevano essere gli antichi egizi.

I ricercatori di Parabon NanoLabs, una società di tecnologia del DNA con sede in Virginia, hanno creato ricostruzioni 3D dei volti di tre uomini dopo aver elaborato campioni di DNA da mummie.

L’età degli uomini mummificati – denominati JK2134, JK2888 e JK2911 – è stimata tra i 2.000 e i 2.800 anni. Provengono da Abusir el-Maleq, l’antica comunità del fiume Nilo in Egitto. Si ritiene che JK2134 risalga al 776-569 aC e si stima che JK2888 sia dal 97 al 2 aC, mentre JK2911 sia dal 769 al 560 aC circa.

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Usando un processo chiamato fenotipizzazione del DNA, sono stati in grado di estrarre informazioni genetiche sulle caratteristiche fisiche degli uomini e dei loro antenati per generare modelli 3D di come potrebbero apparire quando avevano circa 25 anni.

I ricercatori hanno scoperto che i tre uomini erano principalmente di origine mediorientale, con alcuni antenati dell’Europa meridionale misti. I loro antenati si sono rivelati più simili ai moderni popoli del Mediterraneo e del Medio Oriente che ai moderni egiziani.

Poiché i campioni di DNA erano così vecchi, alcune informazioni genetiche chiave mancavano o erano danneggiate, quindi i ricercatori hanno dovuto fare alcune previsioni per colmare le lacune. I campioni non avevano informazioni genetiche associate al colore degli occhi e dei capelli, quindi i ricercatori hanno applicato capelli e occhi castano scuro, i colori di capelli e occhi più comuni tra i residenti del Medio Oriente.

Mancavano anche molte informazioni genetiche sul colore della pelle, quindi i ricercatori hanno previsto allo stesso modo che gli uomini avrebbero avuto la pelle marrone chiaro.

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“È affascinante vedere come il sequenziamento del genoma e la bioinformatica avanzata possono essere applicati a campioni di DNA antico”, ha affermato Eileen Gretak, direttore della bioinformatica di Parabon, in un comunicato stampa.

Molti dipartimenti di polizia in tutto il mondo utilizzano questa tecnologia per creare ricostruzioni quando vengono trovati resti non identificati. I ricercatori di Parabon affermano che è la prima volta che il DNA viene analizzato su campioni antichi.

Sergio Venezia

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