Non passò molto tempo prima che l’Ulster giocasse la maggior parte delle sue poche partite sabato pomeriggio.
Oltre a renderlo un’opzione per giocare o guardare i partecipanti alle partite di club a tutti i livelli, ha assicurato che per le famiglie il rugby dovrebbe essere un vero schiaffo nel bel mezzo del fine settimana, prendendo una buona parte del tempo lontano dal lavoro, dalla scuola e da molti altri cose legate alla settimana.
Il passaggio alle partite del venerdì nella seconda metà degli anni ’90 ha cambiato tutto questo, mentre c’erano molte aggiunte a quella che oggi sarebbe chiamata Match Day Experience.
La partecipazione è cresciuta e cresciuta – Ci ha aiutato in buona parte, ovviamente, vincendo la Coppa dei Campioni del 1999 – così abbiamo quello che abbiamo ora, un elenco di abbonamenti a cinque cifre e tanti posti dove comprare un appartamento bianco come una pinta di appartamento.
Il punto di questa deviazione dalla via della memoria è notare che le campane e i fischietti non dovrebbero essere sempre presi in giro.
Tuttavia, c’è da chiedersi quanto sarebbe bello aggiungere una scena in stile Superbowl a metà.
L’idea spesso ricorrente è stata sollevata da Maro Itoje durante il fine settimana come un possibile modo in cui il rugby potrebbe usarla per espandere la sua base.
Anche se è difficile immaginare la scena in cui il Dr. Dre, Snoop Dogg ed Eminem si esibiscono a Los Angeles una settimana prima di essere trapiantati con successo davanti a 4.000 potenti anime che hanno sfidato le tempeste per assistere all’Ulster and Dragons in Rodney Parade, c’è ancora un chiara necessità di promuovere il gioco in modo diverso.
La star dei Saraceni Itoje, una personalità interessante e colta, è proprio il tipo di giocatore che squadre, gilde e il gioco in generale dovrebbero commercializzare al meglio.
Invece, come è attualmente il caso del compagno di squadra inglese Marcus Smith, sembra esserci il timore che attirare l’attenzione su coloro che sono in grado di distinguersi significhi incoraggiare l’hype e l’esagerazione, e fare storie sia in qualche modo giù il gioco che è ancora divertente. Coltiva una strana distinzione tra esso ei suoi cugini più popolari.
Basta predicare ai Transformers ma invece di fare affidamento su stelle già pronte, creane di tue.
In questo modo nessuno deve nemmeno aspettare 40 minuti per vederli.