Uno studio delle associazioni italiane delle Camere di Commercio italiane Unioncamere e Infocamere ha rilevato che un’impresa su dieci è guidata da immigrati.
In Italia un immigrato su dieci conduce un’impresa: delle oltre 630.000 aziende che rientrano in questa categoria, tre quarti sono di proprietà di privati.
Un numero crescente di uomini d’affari è guidato da Nigeria, Pakistan e Albania, mentre si osserva una diminuzione della popolazione indigena da Cina e Marocco, poiché le loro comunità rimangono accanto alle comunità più numerose della Romania in Italia.
Questi dati sono tratti da uno studio condotto dalle associazioni italiane Unioncamere e Infocamere. Hanno esaminato le aziende guidate da immigrati che sono state registrate nel registro delle camere di commercio a dicembre 2020, che hanno mostrato una crescita del 2,9% rispetto ai 12 mesi precedenti.
Settori di attività guidati da immigrati
La vendita al dettaglio è l’attività commerciale che sperimenta un quarto di tutte le imprese guidate da immigrati.
Tuttavia, nel settore delle telecomunicazioni e nel settore della produzione di abbigliamento, l’imprenditoria migrante ha raggiunto il suo picco in termini di percentuale complessiva nei settori (32,8% e 32,5%).
In termini di personalità giuridica, le 480.000 imprese possedute da persone rappresentano il 15,4% del totale delle imprese a capitale personale operanti in Italia.
Seguono le società per azioni, con poco più di 100.000, seguite dalle partnership a 39.000.
Dove si trovano
Toscana (14,4%), Liguria (14%), Lazio e Lombardia (12,8%) sono le regioni con la più alta percentuale di imprese guidate da immigrati nella regione.
In termini assoluti, la Lombardia con 121.606 e il Lazio con 84.324 sono le due regioni con il maggior numero di imprese guidate da immigrati.
Quando si guarda alle sole attività a conduzione individuale – l’unica forma in cui la nazionalità del titolare può essere chiaramente collegata alla nazionalità dell’azienda – i numeri tra dicembre 2019 e dicembre 2020 mostrano evidenti cambiamenti nelle comunità imprenditoriali dei diversi paesi di origine .
Relativamente parlando, la comunità nigeriana è stata la più mobile con l’8,6%, seguita dalla popolazione del Pakistan al 4,6% e poi la popolazione dell’Albania al 4,3%.
Invece, la percentuale di imprenditori cinesi è diminuita dell’1,4% e i cittadini marocchini dello 0,6%.