Il Papa ai cattolici italiani: Camminate sempre con carità fraterna

Il Papa ai cattolici italiani: Camminate sempre con carità fraterna

Nel suo incontro in Vaticano con un gruppo di parrocchiani della città italiana di Rho, nella diocesi di Milano, Papa Francesco mette in luce il ruolo della parrocchia come comunità che cammina insieme al servizio di tutti e ravviva lo stesso amore di Cristo.

Di Lisa Zangarini

“Il mondo non finisce con noi, e lo scopriamo davvero solo camminando insieme, giorno dopo giorno.” Lo ha sottolineato sabato papa Francesco durante il suo incontro in Vaticano con circa 2.000 pellegrini provenienti da due parrocchie della città di Rho, nel nord Italia, nella diocesi di Milano. Il gruppo era accompagnato dal parroco, p. Michele de Tolfe, che il Papa conobbe personalmente fin dai tempi cardinalizi.

Camminiamo insieme come fratelli e sorelle

Notando che le loro parrocchie riuniscono “generazioni, esperienze, servizi e doni diversi e complementari”, Papa Francesco ha ricordato ai parrocchiani italiani che “la ricchezza di questa diversità e comunione” è l’essenza della Chiesa e il “mezzo più forte” attraverso il quale il Vangelo può essere proclamato, “anche prima che una parola sia pronunciata”.

“La Chiesa è un corpo formato da tante membra, tutte al servizio le une delle altre e tutte animate dallo stesso amore: l’amore di Cristo. E quando la Chiesa non è così, cade nella mondanità, cade nel clericalismo, e questo è molto brutto.

Ha sottolineato l’importanza di camminare insieme come fratelli e sorelle, “perché la fraternità rende le persone più libere e felici”.

La parrocchia è il luogo benedetto dove andiamo a sentire l’amore

Per questo, ha detto il Papa, la comunità parrocchiale è così importante, «perché è il luogo dove, seguendo Gesù, ci incontriamo, ci conosciamo, ci arricchiamo a vicenda, persone di diverse generazioni e di diverse culture ed estrazioni sociali , tutti con qualcosa di unico da dare e ricevere.”

È “un luogo benedetto dove andiamo a sentire l’amore”, dove possiamo condividere i nostri pesi, ma anche cose positive.

Quando dimentichiamo questo, ha detto Papa Francesco, «l’orizzonte si restringe e ci sentiamo tutti più soli», come vediamo nelle nostre città.

Accogliere e rispettare le differenze

Il papa ha spiegato che “carità significa” allargare il cerchio, costruire l’unità nella fiducia e nell’accoglienza, lavorare insieme e cercare sempre punti comuni e opportunità per plasmare la società, piuttosto che cause di divisione.

Ha insistito sul fatto che le parrocchie dovrebbero sempre “rispettare le differenze” ed essere accoglienti.

Ha ricordato ai pastori: “La gente non si stanca mai di chiedere e chiamare, e noi non dobbiamo mai stancarci di aprire le nostre porte e finestre”. “Per questo sei sacerdote, per questo sei nel circolo parrocchiale: per aprire le porte, per aprire le finestre, per salutarti sempre con un sorriso.(…) Questa è la pastorale della parrocchia .”

Il papa ha poi rinnovato il suo monito contro il gossip, che ha definito un “grande nemico” nelle parrocchie come altrove. Ha detto: “Il gossip uccide, è un’epidemia che distrugge parrocchie, famiglie e tante cose”.

Dialogo intergenerazionale

Concludendo il suo discorso, Papa Francesco ha ringraziato la comunità di Roux per aver preservato l’eredità spirituale di San Carlo Borromeo, l’arcivescovo di Milano che ha svolto un ruolo fondamentale nello scoppio della peste nel XVI secolo e nella Controriforma in Italia.

Ha incoraggiato gli anziani a continuare a tramandare le tradizioni che avevano ricevuto dalle generazioni passate, arricchite dal loro impegno e dalla loro testimonianza, e ha incoraggiato i giovani a dialogare con gli anziani, in modo che potessero “prendere forza” da loro mentre attendevano nuovi orizzonti.

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Celestino Traglia

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