Cruciale ed essenziale è stata la revisione del Piano Nazionale di Resilienza. A fine 2023 il nostro Paese ha raccolto 35 miliardi per un importo in Pnrr di 102 miliardi di euro. Lo afferma il ministro del Sud, delle Politiche di coesione e del Partito nazionale democratico, Raffaele Vito, Nel corso delle comunicazioni all'Aula del Senato sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Abbiamo creato le condizioni per un livello di collaborazione molto positivo con la Commissione europea che ha portato dei risultati. Il governo non ha abolito la gestione del Pnrr, anzi abbiamo rafforzato notevolmente il ruolo della cabina di regia”, ha detto ancora Vito , aggiungendo che le riforme che inizialmente erano incluse nel Pnrr “erano 59 ed è stato confermato, integrato e rafforzato. Inoltre, per scelta del governo, abbiamo anche attuato un aumento delle riforme, perché la revisione ha portato a sette nuove riforme: cinque sono legate al programma Repower EU.”
“Ci siamo fatti carico di alcune questioni legate ad errori oggettivi all'interno del Pnrr: lo abbiamo modificato per trovare una soluzione, creando le condizioni per rivedere il piano” che “permettesse” di ripristinare le risorse. Molte le polemiche , ma il governo non ha smesso di finanziare i progetti, poiché si è detto più volte che, per scelta, il governo ha condotto un'approfondita analisi comparativa con la Commissione Europea da cui sono emersi alcuni elementi che hanno portato alla revisione del piano.
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