Le distanze precise sono fondamentali per ottenere le proprietà intrinseche degli oggetti astronomici, come la luminosità o le dimensioni. Gli ammassi globulari (GC) seguono una relazione ben definita tra le loro dimensioni assolute e la dispersione interna della velocità stellare (σ), fornendo un modo indipendente per misurare le distanze dalle galassie ospitanti tramite spettroscopia ad alta risoluzione. Questo ricorda Faber-Jackson per le galassie ellittiche. Tuttavia, a differenza delle galassie, le galassie generali hanno una gamma molto ristretta di rapporti massa/luce e una storia di formazione stellare semplice. Qui mostriamo che G.C MQuinto – Registrati10(σ) La relazione è lineare e la sua pendenza è identica per i sistemi della Via Lattea e di M31 GC. Di conseguenza, utilizziamo 94 galassie della Via Lattea che hanno distanze da Gaia parallasse, o profili di dispersione del movimento intero per derivare la distanza GC Velocity Dispersion (GCVD) da M31, ottenendo (M – M)0 = 24,51±0,08 (Dott = 798 ± 28 kiloparsec), in ottimo accordo con misurazioni indipendenti. Combinando i dati di queste due galassie per stabilire una relazione affidabile utilizzando 296 GC con misurazioni di alta qualità, otteniamo un’incertezza al punto zero (±0,06 mag) che corrisponde a un’incertezza nella distanza di |$\sim 3\%$|. Usiamo quindi GCVD per ottenere la distanza della galassia ellittica gigante NGC 5128 (Centaurus A) e troviamo (M – M)0 = 27,95±0,09(Dott = 3,89 ± 0,16 megaparsec). Ciò è in ottimo accordo e in alcuni casi più accurato delle stime della letteratura sui rami delle giganti rosse o sulle fluttuazioni della luminosità superficiale. Applichiamo GCVD alle galassie del Gruppo Locale con dati appropriati e troviamo un buon accordo con i valori della letteratura anche nei casi in cui esiste una sola misurazione della dispersione della velocità GC.
© Gli autori 2023. Pubblicato dalla Oxford University Press per conto della Royal Astronomical Society.